RASSEGNA STAMPA

LA REPUBBLICA - G8, il sindaco non va in piazza

Genova, 9 novembre 2007

G8, il sindaco non va in piazza
"Il mio posto è a Tursi, ma serve un segnale di verità"
l´assessore
il sindaco
La decisione ufficiale nei prossimi giorni, ma vince la linea del disimpegno
Margini: "Obiettivi contraddittori, chi ha commesso reati va punito"
Morettini: "Aspetto la scelta della giunta, ci sarò da privato cittadino"

WANDA VALLI

Il sindaco, Marta Vincenzi, non sarà al corteo-manifestazione sul G8 di sabato 17, per protestare contro la mancata approvazione della Commissione d´inchiesta della Camera, e per i 225 anni di carcere chiesti dalla procura al processo contro 25 manifestanti, accusati di devastazione e saccheggio. Lo spiega lei stessa, mentre torna da Venezia, dove ha partecipato a un convegno sulla mobilità. Dice il sindaco: «Sarò a Tursi, nel mio ufficio, perché il mio posto è lì. Il mio auspicio è che la città possa ospitare una grande e pacifica manifestazione di forza democratica».
Il sindaco si augura che arrivi «un segnale sulla verità politica, che noi abbiamo chiesto e chiediamo ancora, perché vogliamo capire che cosa è successo in quei giorni, vogliamo risalire alla catena di comando». E se la verità giudiziaria, sottolinea Marta Vincenzi, è affidata ai giudici, alla gente di Genova, a lei, adesso come sindaco, nel 2001 presidente della Provincia, interessa l´altro aspetto. «Non lo dico da ora, lo penso da sempre, ho testimoniato quando ci fu la Commissione d´indagine, ora lo ripeto. E sabato 17 sarò a palazzo Tursi perché credo che la mia presenza serva di più in comune». La doppia motivazione del corteo, fa ragionare alcuni assessori della sua giunta, da Mario Margini, Pd, (Lavori pubblici) a Francesco Sidone, Idv (sicurezza della città) a Massimiliano Morettini, Pd, (Giovani) che, nel 2001 fu uno dei portavoce del Genoa Social Forum.
Che farà Morettini, per esempio? «A livello personale non ho alcuna esitazione a aderire, nessun imbarazzo, ho sempre manifestato per avere una Commissione di inchiesta, sostenuta sia dal precedente sindaco, Pericu, sia da Marta Vincenzi, e continuerò a farlo. Come assessore aspetto la riunione della giunta per avere una posizione ufficiale». Tanto più che a Morettini non piace poi molto «chi distingue il ruolo pubblico da quello privato. Quindi, si discuterà e si deciderà. Poi, io, privato cittadino potrò scegliere. E credo che sarò in piazza». Mario Margini, invece, ragiona così: «Il corteo ha due obiettivi diversi. Sul primo, la Commissione d´inchiesta, sono solidale con chi manifesta, perché la verità deve essere ristabilita. Sull´altro, sono in corso processi, prima di dare giudizi voglio capire come va a finire». Ma, avverte Margini «chi ha commesso reati, siano stati manifestanti o forze di polizia, va punito, non sono per una giustizia a senso alternato. Se uno pensa che con un processo si giudichi tutto quello che è successo, è in errore, come lo è chi pensa di partire da una manifestazione per valutare tutte le altre».
Mario Margini non sarà in piazza, alla fine, « perché trovo i due obiettivi contraddittori». Non sarà in corteo e neppure a Genova ma a Roma, per il congresso del suo partito, Francesco Scidone, assessore alla sicurezza e esponente dell´Italia dei Valori, il movimento politico di Antonio Di Pietro che ha fatto mancare il suo sostegno proprio alla Commissione d´inchiesta. Parte da qui, l´assessore Scidone, per spiegare: «Di Pietro ha chiesto soltanto una commissione che indaghi a 360 gradi sulle responsabilità da una parte e dall´altra. La Commissione d´inchiesta tornerà in aula, alla Camera, e se sarà così, Idv la voterà. Ne hanno diritto tutti, Genova, gli italiani, i ragazzi picchiati, le forze di polizia che hanno svolto bene il proprio compito». Poi arriva a sabato 17, a Genova, a quello che accadrà nelle vie e nelle piazze: «Tutte le manifestazioni sono benvenute, purché siano pacifiche. Ho qualche timore per qualche dichiarazione forte che c´è già stata, ma ci sarà Rifondazione, l´Arci, e questo mi rasserena». Francesco Scidone, comunque, anche se fosse stato a Genova, non avrebbe partecipato «perché ci sono processi aperti». Ammette che la sua, di un politico che nella vita fa il cancelliere di Tribunale, è «una posizione molto personale, che però non nasconde reticenze ideologiche. Il fatto è che credo nella serietà della magistratura genovese». E ricorda quando, nel luglio scorso, chiesero la sua opinione di assessore, per la giornata in ricordo della morte di Carlo Giuliani. Scidone: «Risposi "non esistono problemi per la viabilità", era un messaggio chiaro, ora spero che anche quella di sabato sia un´altra manifestazione pacifica». Intanto oggi la giunta di palazzo Tursi, guidata da Marta Vincenzi dovrebbe riunirsi per decidere la posizione ufficiale.
Anticipata dalle dichiarazioni del sindaco. Sì al corteo, no alla violenza. E il Comune garantirà l´accoglienza.